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La mente in stato di grazia: il flusso

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Il flow, o flusso, è quel senso di calma e concentrazione che caratterizza le prestazioni eccezionali in tutti i campi. È una condizione molto difficile da definire, e più che mai da controllare, ma forse in futuro una serie di nuove tecnologie potrebbe permetterci di ricrearla. L’idea è trovare una scorciatoia che riduca il tempo necessario per acquisire una nuova abilità: giocare a tennis, suonare il piano o diventare tiratori scelti.

Secondo uno studio di Anders Ericsson, dell’università della Florida a Tallahassee, per diventare esperti in qualsiasi disciplina ci vogliono di solito diecimila ore di esercizio. In tutto questo tempo il nostro cervello crea una serie di nuovi circuiti che alla fine ci permettono di praticare quella disciplina automaticamente, senza essere coscienti di quello che facciamo.
Pensate a come il campione di tennis Roger Federer, dopo anni di allenamento, riesce a combinare con grazia una complicata serie di azioni quando, con un occhio alla palla e uno al suo avversario, sfodera un rovescio im- prendibile, eseguito in un attimo e con un movimento perfetto.
Di solito questi momenti sono dovuti al flusso (flow), uno stato d’intensa concentrazione simile a quello di chi pratica lo zen, una condizione in cui il tempo sembra fermarsi e siamo completamente focalizzati su quello che stiamo facendo. Gli esperti lo citano spesso per descrivere cosa si prova quando si è al massimo delle proprie capacità. Con anni di pratica diventa naturale riuscirci e non è necessario essere una professionista.
Alla fine degli anni settanta, lo psicologo Mihály Csíkszentmihályi capì che la capacità di concentrarsi senza fare sforzi accelera i progressi, e la sensazione di gioia che l’accompagna rende meno faticoso l’allenamento successivo, predisponendo la persona al successo. Csíkszentmihályi riuscì anche ad individuare quattro caratteristiche fondamentali del flusso:

  1. una concentrazione totale che fa perdere il senso del tempo.
  2. la cosiddetta autotelicità, la sensazione che l’attività in cui siamo impegnati sia gratiicante in sé.
  3. la sicurezza che le nostre capacità sono perfettamente adeguate al compito e quindi non proviamo né frustrazione né noia.
  4. infine, quello che caratterizza più di tutto il flusso è l’automaticità, per esempio la sensazione che il pianoforte stia “suonando da solo”.

Certo, forse è possibile definire lo stato di flusso e individuarne le caratteristiche, ma un principiante può imparare a mettere da parte le sue capacità critiche e concentrare al massimo l’attenzione in qualsiasi momento? E se può farlo, otterrà risultati migliori? Gabriele Wulf scoprì che poteva far migliorare rapidamente le capacità di una persona chiedendole di concentrare l’attenzione su un punto esterno al suo corpo. Gli aspiranti sciatori imparavano prima se si concentravano su una macchia davanti a loro. I golfisti che focalizzavano l’attenzione sulla mazza erano più precisi del 20 per cento rispetto a quelli che si concentravano sulle loro braccia. In seguito Wulf e i colleghi scoprirono che le azioni fisiche di un esperto richiedono meno movimenti muscolari di quelle di un principiante, come si può notare nei grandi atleti. I professionisti sono anche meno stressati mentalmente, hanno un ritmo cardiaco più basso e un respiro meno affannato, tutte caratteristiche dello stato di flusso. Queste osservazioni sono state confermate da studi successivi sui nuotato­ri. I principianti che si concentravano su qualcosa di esterno, come il movimento dell’acqua intorno al loro corpo, nuotavano con la stessa grazia rilassata degli esperti, erano più veloci e tecnicamente più corret­ti. Quando invece i professionisti si con­centravano sul loro corpo, rendevano di meno.

Le scoperte di Wulf si accordano be­ne con l’idea che il flusso, e un apprendi­mento più rapido, si verificano quando si smette di pensare coscientemente.

Estratto dal un articolo apparso sul periodico inglese New Scientist, tradotto sul settimanale italiano Internazionale n.937 del 24 Febbraio 2012.

Original article: La mente in stato di grazia: il flusso

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